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Arena studio d'arte
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Fernandez Arman

Dal 28 novembre al 16 gennaio le sale espositive della Galleria ospiteranno una retrospettiva che ripercorre attraverso quadri e sculture il percorso artistico del principale esponente del Nouveau Realisme, costituitosi il 27 ottobre 1960.

 

 I nuovi realisti si dedicano a operazioni che toccano la scultura in termini provocatori e che meglio si possono definire con il termine di assemblage, coniato proprio per definire queste operazioni di collage tridimensionale.

 

Le opere dei Nouveaux Réalistes sono infatti costruite per accumulazione, compressione, inscatolamento in strutture di plexiglas o impacchettamento degli oggetti più diversi.

 

Mentre in America la cultura pop ha pervaso la sensibilità comune, ponendo l’enfasi sul potere visivo e sensuale dell’arte come merce, espressione del nuovo, dei mass media, dell’economia in grande ascesa, del trionfo del bene di consumo, in Europa il Nouveau Realisme ne rappresenta in qualche modo l’essenza critica, il dubbio che al di sotto della patina luccicante e glamour della Pop Art si celasse a stento un lato oscuro, le proprie contraddizioni, germi che anticipano un atteggiamento contestatario destinato a sfociare in una rivoluzione epocale intorno al 1968.

 

Su questa tendenza Arman precisa i propri principi estetico-formali, ma soprattutto matura quelle esperienze e quei contatti che lo porteranno a compiere uno tra i percorsi più lucidi in seno alla cultura visiva contemporanea.

 

La mostra racconta l’evoluzione del rapporto di Arman con l’arte e il suo atteggiamento così incline alla sperimentazione continua e all’idea tutta moderna del superarsi progressivo di un’opera con l’altra.

Arman si prende la libertà di cristallizzare un momento, impedendo all’oggetto di progredire o essere corrotto dagli eventi. L’opera di Arman non può avere confini limitati, non è pura pittura, non è pura scultura. Lui stesso si definisce perfettamente presentandosi come “un peintre qui fait de la sculpture”.